Domani si spegne parzialmente il segnale della televisione analogica in tutte le province della Lombardia, (esclusa Mantova, che passerà direttamente al digitale in autunno a braccetto con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia). Identica svolta per Piemonte orientale (escluse le province di Torino e Cuneo, già interessate dallo switch off negli scorsi mesi) e le province di Parma e Piacenza. È l'antipasto della "rivoluzione" del digitale terrestre che interesserà nei prossimi cinque mesi - il passaggio definitivo è programmato dal 15 settembre al 20 ottobre prossimi - 19 province, poco meno di 2mila comuni (di cui 1.191 lombardi) e circa 12 milioni di persone.

L'oscuramento che prenderà corpo da domani riguarderà solo RaiDue e Rete 4, i due canali soggetti a switch over: d'ora in poi saranno visibili solo tramite apposito decoder da collegare al vecchio televisore oppure con un nuovo apparecchio con ricevitore integrato. Niente più Santoro (Anno Zero) ed Emilio Fede (Tg4) in analogico dunque, ma in compenso c'è la possibilità – passando da subito al digitale terrestre e mettendo in conto qualche limitato problema di ricezione per alcuni canali dovuti alla convivenza delle due tecnologie – di fare zapping su una quarantina di canali senza sborsare un euro (a parte il canone Rai).

Sul tetto
Aggiungere al televisore lo scatolotto digitale – di tipo "zapper" per i soli canali in chiaro gratuiti o Mhp per i servizi interattivi, piuttosto che predisposto per la tv in alta definizione o per la pay-tv – o ricorrere a un nuovo apparecchio televisivo con decoder incorporato non è però sinonimo di ricezione automatica del segnale. E, di conseguenza, garanzia di visione dei canali trasmessi in tecnologia digitale terrestre. I problemi possono essere diversi: assenza del segnale, errata configurazione del decoder e relativa non appropriata sintonizzazione dei canali, limiti tecnici o anche solo difetti di posizionamento dell'apparato di ricezione (la classica antenna) posto sui balconi o sui tetti di singole abitazioni, condomini ed edifici pubblici. Nel caso vi sia la necessità di orientare diversamente le antenne per captare perfettamente il segnale vale la pena di affidarsi a un tecnico specializzato: gli interventi di assistenza variano da un minimo di 35 euro per un operatore convenzionato agli oltre 60 in caso contrario.

L'adeguamento
Acquistare un decoder per l'apparecchio o un nuovo televisore ha diversi pro e contro ma ci sono indicazioni di massima da seguire (si vedano gli articoli in questa pagina e nella seguente dove si danno le ultime "istruzioni per l'uso" per affrontare al meglio il passaggio). Chi possiede per esempio una tv a cinescopio, senza presa scart e schermo in formato 4:3 (quindi parecchio vecchiotta) è praticamente obbligato a dotarsi di un nuovo apparecchio, meglio se certificato Dgtvi e magari con decoder Hd se di grande formato. Invece un qualsiasi decoder, potendolo debitamente collegare via cavo scart al televisore esistente, può essere la soluzione più semplice per affrontare switch over prima e switch off poi, fermo restando che i programmi in alta definizione in chiaro via digitale terrestre - ad esempio i Mondiali di calcio 2010 trasmessi dalla Rai - si possono ricevere solo se si utilizzano in coppia Tv Hd ready o Full Hd e decoder compatibile dotato di bollino Dgtvi silver o gold.

Diverso il caso di chi possiede un abbonamento con le Iptv di Fastweb o Telecom Italia: il decoder lo forniscono le due aziende e collegando quest'ultimo alla presa dell'antenna è possibile ricevere i canali in chiaro del digitale terrestre (i contenuti a pagamento acquistabili da Sky o Mediaset Premium viaggiano invece su Internet in banda larga) anche sulla vecchia tv senza necessità di un ulteriore ricevitore.

Utenti a rischio
Detto che il decoder è già presente oggi nel 70% delle famiglie interessate dallo switch off 2010, è scontato o quasi che qualche spettatore verrà lasciato al buio – a differenza dell'analogico, la tv digitale terrestre o si vede perfettamente o non si vede affatto – dove la copertura del segnale non riesce ad arrivare. Più precisamente, a rischio sono gli utenti che abitano nelle zone montane e delle valli, mentre in pianura il segnale viaggia a grandi distanze senza incontrare barriere. Le "vittime" di questa mancanza, e potrebbero essere numerose migliaia di persone in Lombardia, hanno davanti a sé scelte obbligate: dotarsi di antenna parabolica e decoder satellitare (free to air per i canali gratuiti oppure quello Sky per la tv a pagamento) oppure ricorrere a TivùSat, la piattaforma che trasmette via satellite.

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